Packaging e primo contatto
Come nella tradizione ASUS per i prodotti di fascia alta ROG, la confezione si presenta robusta, a libro e presenta una gradevole finestra d’ispezione.
Caratteristica che distingue la Maximus VI Extreme dalle sorelle sempre di fascia ROG (Hero, Formula, Gene ed Impact) è la presenza dell’OC Panel vera chicca per l’overclocker/utente finale. Questo dispositivo estremamente versatile, che ricorda vagamente la soluzione adottata dal brand EVGA sulla serie Classified, simile per scopo ma non per completezza, offre all’utente le funzioni di monitoraggio dei parametri di frequenza e temperatura, di controllo ed intervento in tempo reale sulle tensioni e moltiplicatori di frequenza.
Ma non è finita qui, perché troviamo ben 4 connettori per ventole, micro switch per la modalità Slow Mode e Pause Mode, VGA SMB e Hotwire tramite i quali overcloccare ed overvoltare la VGA.
Il valore aggiunto è rappresentato dalla presenza di due ingressi/sensori per rilevare la temperatura con estrema precisione, utilissimi durante le sessioni di bench sotto zero. Ne scopriremo più nel dettaglio le funzionalità in un capitolo dedicato.
L’utilissimo accessorio mPCIE Combo II offre molteplici funzioni tra cui la realizzazione di un veloce sistema di caching utilizzando il nuovo standard M.2 (NGFF) SSD e l’installazione di più schede di espansione per la comunicazione tramite Bluetooth e WiFi.
La presenza in bundle dei connettori bridge ci permette di realizzare un sistema 4-Way AMD / Nvidia. Troviamo anche ben 10 cavi SATA che soddisfano anche il più esigente degli utenti.
Troviamo com’è d’uopo la mascherina per l’installazione all’interno dello chassis, il cavo USB-to-USB per attivare la funzionalità ROG Connect, degli header per facilitare la connessioni dei cavi dello chassis e un gadget per sfoggiare la nostra appartenenza alla Repubblica dei Giocatori.
Non manca il DVD ed il relativo manuale.
Le dimensioni del PCB sono di 30.5 cm x 24.4 cm e rispecchiano quelle del form factor ATX. Il layout è ordinato segno che è frutto di un attento studio di progettazione. La combinazione di colori è ormai consueta e rispecchia la caratteristica linea di schede madri Asus ROG. Nella metà superiore troviamo il socket del processore con la circuiteria per l’alimentazione, i 4 slot che ospitano le Dimm di memoria, l’insieme delle porte I/O e dei connettori di alimentazione provenienti dall’alimentatore nonché i punti di lettura dei voltaggi erogati ed i pulsanti di accensione/reset. Approfondiamo più avanti nello specifico le varie zone.
Nella seconda metà in basso troviamo gli slot d’espansione PCI-E e S-ATA. La zona perimetrale in basso è dedicata ai cavi provenienti dallo chassis. Il dissipatore identificato dal logo Republic of Gamers ha più una ragione estetica che funzionale.
La superficie sottostante presenta le viti di ritenzione delle staffe del socket e dei due dissipatori. Dall’analisi delle connessioni PCI Express possiamo individuare i primi due slot di tipo X16 elettrici mentre gli altri di tipo x8. Il penultimo, a differenza degli altri è x4 e conforme allo standard PCI Express 2.0, dedicato quindi all’installazione di periferiche audio o controller RAID. Tale slot è collegato al PCH Z87. Le configurazioni multi-GPU possibili sono molteplici e sono riassunte nella seguente tabella:
ASUS ha fatto un ottimo lavoro per massimizzare le prestazioni del comparto grafico. Lo switch PLX8747 permette di smistare il flusso di informazioni di 4 GPU permettendo di comunicare tra loro e nel frattempo con la CPU tramite le due connessioni x8 disponibili in Haswell. Al fine di evitare latenze addizionali inutili sarà possibile utilizzare il primo slot e lo slot nero B2 in configurazione 2-way SLI o CrossFireX nativa, quindi senza passare per il bridge PLX. L’intelligente posizionamento dello slot B2 permetterà di massimizzare la distanza tra due schede video, migliorandone l’areazione oppure permettendo l’installazione di schede video tri-slot.